Il laboratorio in via Pepe fa parte di quell’incastro sincero che continua a essere il quartiere Isola, a Milano, oltre la stazione Garibaldi: un’oasi di piccoli laboratori, case, botteghe, mentre tutto intorno la città sale. Algranti LAB raccoglie materie di ogni genere: bancali, grondaie, lamiere, legni che vengono scelti pensando a cosa potrebbero diventare, così le assi da ponte, una volta conclusa la loro primaria funzione, sostengono e accolgono altro, così le grondaie, le lastre di rame, i fogli di alluminio e di ferro recuperati.
Un laboratorio fatto di materiali, di idee e di lavoro manuale, di trucioli e di polvere, a tratti simile a una falegnameria e per altri versi a una fucina di pensieri e di metalli che vengono piegati, rimodellati, trasformati, costruiti. Una bottega dove si osservano le materie, con rispetto, perché rimangono nel tempo testimoni di memoria, dove prendono forma le idee, dove si trovano soluzioni per l’abitare.
Tutti i nostri mobili sono costruiti in legno, legno di recupero soprattutto ricavato da assi di ponte, legni recuperati dai ponteggi per diventare altro. Certe volte li ricopriamo con ferro, rame o alluminio, certe altre volte ci piace lasciarli così come sono facendo vedere quanto il tempo, su una materia tanto viva, prenda forme diverse e ammorbidisca anche lo spigolo più netto.
Usiamo fogli di ferro ossidati naturalmente per ricoprire alcuni dei nostri mobili, ferro che arriva da laboratori e industrie, lo utilizziamo per quanto riesce a trasmettere, per il suo colore bruno, ricco, per la capacità di essere resistente e affascinante.
Poche cose risultano morbide come l’alluminio di recupero, una materia che riesce a restituire le superfici con eleganza, definendo il design in modo contemporaneo.
Dai tetti, dalle grondaie, dipinto dalla pioggia, colorato e scolorato dal sole, dal cielo arriva il nostro rame. Una lastra, una conversa, una scossalina, rimasta per anni in cima a un tetto è un insieme di racconti e di disegni da vedere, da scovare.